GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

25/NOVEMBRE/2017

 

"Alle mie figlie,
a tutte le piccole grandi donne che appartengono al mondo, nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne - 


Tanto si sta facendo per portare in superficie un fenomeno che nel nostro tempo esiste ancora oltre l'immaginabile, le cui manifestazioni sono molteplici al di là del giungere o meno all’estremo epilogo del femminicidio.

Violenza, bisogna tenerlo a mente, non è solo quella che alcune donne subiscono tra le mura domestiche, o che può coglierci per mano di un balordo mentre camminiamo per strada. Violenza, ad esempio, è anche dover rinunciare ad allattare un figlio, o, peggio, dover rinunciare a crescerlo per non perdere un lavoro. Violenza, è anche venire penalizzata per aver scelto di ascoltare il proprio istinto di essere madre, è dover scendere a compromessi per paura d'esser scartata, o per continuare a fare carriera. Violenza è esser obbligate a pensare che ci si debba nascondere, negare, anche rinunciando a costruire una famiglia perchè si arriva a credere che senza zavorre la strada si percorre più agevolmente.

La propria natura non dovrebbe mai essere un peso o una colpa, nè una penalizzazione. Eventualmente un valore.

Personalmente so quanto devo esser grata alla vita per il privilegio che mi ha concesso: la violenza in prima persona non l’ho mai vissuta, non l’ho mai davvero subita, in fondo. Non ne ho mai dovuto percepire davvero la paura. E non è poco.
L’uomo che ho scelto di avere al mio fianco lo è del resto anche per via dell' immenso senso di giustizia e rispetto che dimostra ogni giorno nei confronti del prossimo.
Con lui ho insegnato alle nostre figlie quanto nella vita sia fondamentale chiedere e dare rispetto, e quanto la rabbia debba essere sempre veicolata in qualcosa di positivo.

Non so se questo sarà abbastanza a proteggerle, ma se non del tutto immuni e al riparo, mi auguro che ciò almeno ne avrà fatto donne consapevoli. Non sarebbe poco.


Così, se un giorno dovesse capitare loro di ricevere volgari apprezzamenti di genere, o qualsiasi tipo di sopruso o ingiustizia, auguro loro di saperli affrontare con la forza e la serenità di chi ha fatto della giustiza e dell'equità un valore imprescindibile.

Una molestia, una violenza a chi ci sta accanto, è in fondo sempre una violenza a noi stesse. A cui non sottostare.


Auguro alle mie piccole grandi donne di poter scegliere davvero liberamente quello che vorranno essere nella vita. Madri, lavoratrici, donne che si sentono al proprio posto nell'ombra o in prima linea. Senza mai, in nessun modo, doversi sentire “violentate” nè forzate ad accettare ciò che in cuor loro percepiranno come inaccettabile.

Semplicemente libere di scegliere."


E.